Published On: 9 Luglio 2018

“JESSICA E LA TESSITURA: APRE JESA, NEL SEGNO DI ZIA SANDRA”
(di Domenico Bonaventura)

Tessitura come ragione di vita, determinazione come motore di un sogno, amore come molla per mantenere una solenne promessa.

“Riaprirò il laboratorio di zia Sandra e porterò avanti il suo lavoro e la sua passione”. Jessica, 22 anni, lo aveva anticipato ai nostri taccuini già un po’ di tempo fa: avrebbe riaperto e proseguito l’attività che sua zia Sandra aveva dovuto bruscamente interrompere, portata via da un male a cui ha dovuto arrendersi.

La tessitura artigianale a Bisaccia è tradizione. Il laboratorio che Sandra Luongo aveva aperto alle falde del Castello ducale era l’unico in tutta la Campania, e riscuoteva grande successo anche fuori provincia. Dopo tanto dolore, tanto studio e tanta tenacia, Jessica ha inaugurato la nuova gestione dell’attività. Il nuovo nome è JESA, inizialismo che unisce proprio i nomi di Jessica e Sandra: “Sin da quando ero piccola – spiega Jessica Tartaglia – ci eravamo promesse di fondare un marchio tutto nostro. E oggi, nonostante lei non ci sia più, ho voluto tenere fede a quella promessa”.

Jessica ha sempre avuto un rapporto strettissimo, simbiotico, con sua zia. E, attraverso di lei, con il suo lavoro. “Ho trascorso tutta la mia infanzia nel laboratorio e la vedevo sempre al telaio”. Prendere confidenza con gli strumenti del mestiere, dunque, non è stato come ricominciare da zero. Però c’è stato bisogno di un minimo di formazione. Prima in Umbria, vera patria della tessitura artigianale, dove è rimasta un mese per una full immersion che le ha consentito di imparare numerose tecniche di realizzazione. “Quando ho cominciato a tessere per la prima volta ho provato un’emozione grandissima, che mi ha fatto sentire molto vicina a lei”, ricorda; poi da autodidatta: a Bisaccia, giorno e notte al telaio per affinare le sue capacità.

“Ho lavorato tantissimo negli ultimi due mesi: dal lunedì alla domenica, senza mai fermarmi e con il solo aiuto di mia madre, che ha badato alle rifiniture, per produrre articoli da esposizione. Perché questo è un lavoro che richiede tempo e pazienza”, afferma. “Ma sono stata ripagata ampiamente: appena abbiamo aperto le porte del laboratorio è entrato un fiume di gente per complimentarsi e per augurarmi le migliori fortune”. Un lato fortemente sentimentale non può non esserci in questo percorso, e anzi forse ne diventa il filo conduttore: “Ho sempre considerato zia Sandra una seconda madre, e non ci può essere modo migliore di ricordarla che ridare vita all’attività che lei aveva creato e che era il suo vero amore”. Passione e tenacia, miste a voglia di imparare. Caratteristiche che sono il marchio di fabbrica di Jessica, anche al di fuori del lavoro. Difatti, non ha neanche tralasciato gli studi, laureandosi nello scorso aprile in Mediazione linguistica e culturale presso l’Università Orientale di Napoli.