VOGUE ITALIA TALENTS
Ho preso parte al progetto Natural Code in collaborazione con Vogue Italia, una delle riviste di moda più importanti del mondo.
I lavori nascono per le collezioni di tesi di cinque studentesse di Fashion Eco-design dell’Università della Campania.
I tessuti che compongono gli outfit sono stati realizzati a mano, con telaio manuale finlandese contromarcia. I tessuti sono in pura lana e sono stati inseriti anche fili di pelle. Per crearli, ho impiegato più di 3 mesi e un totale di più di 750 ore di tessitura a mano. Successivamente, tolti da telaio, hanno subito un ulteriore trattamento, ovvero la spalmatura della pelle.
“Natural code: i lavori degli studenti di Fashion Eco-design dell’Università della Campania” (di Serena Castrignano)
Continua l’impegno accademico del corso di Laurea Magistrale in Design per l’Innovazione verso lo sviluppo di moda responsabile e sostenibile.
Conoscenza, sperimentazione e responsabilità: sono queste le tre caratteristiche chiave del lavoro degli studenti del master dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” in Design per l’Innovazione del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale coordinati dalla professoressa Maria Antonietta Sbordone.
Lavorando sul concetto di cultural appreciation locale e legandosi alla conoscenza sul campo delle diverse realtà produttive e dei processi manifatturieri gli studenti hanno sviluppato le collezioni di tesi lavorando in prima persona con le manifatture locali, seguendone i passaggi produttivi e interfacciandosi con l’innovazione ma soprattutto con la salvaguardia e l’apprendimento delle tecniche tradizionali.
Ma non solo, tutti i progetti hanno abbracciato un modus operandi differente del progetto dell’abito: Natural Code infatti rappresenta un approccio innovativo alla progettazione, creando abiti che guardino al legame con il corpo e i tessuti e viceversa, combinandone delle vere e proprie “mappe di senso” volte a sperimentare le caratteristiche degli elementi, mixandole e restituendo un abito finito all’interno di uno scenario più completo.
L’approccio quindi ha portato a una vera e propria disgregazione del metodo professato dalla modellistica standard, che richiede una conoscenza della forma umana astratta e la capacità di immaginare il corpo mentre si lavora ai “pezzi”, mentre l’approccio rispecchia la teoria del corpo come uno spazio e un luogo di sperimentazione portando l’effetto finale verso combinazioni inaspettate e sorprendenti nonchè infinite.
Il risultato inoltre vede la creatività declinata attraverso la conoscenza e la pratica, ma anche la sperimentazione e la salvaguardia dell’ambiente: infatti i lavori sono interamente realizzati utilizzando tessuti sostenibili e volti a un approccio responsabile.
Vi mostriamo i lavori finali delle studentesse Alessia Macrì, Chiara Salvato, Ilenia Carmela Amato, Laura Cianchetta, Laura Ardia e Lucrezia Sabino, i cui lavori sono la combinazione dei laboratori di Fashion Eco-Design 2, Textile Design e Advanced Prototyping.”