“RIAPRIRO’ IL LABORATORIO DI ZIA SANDRA”: BISACCIA, LA COMMOVENTE PROMESSA DI JESSICA
(di Domenico Bonaventura)
BISACCIA – “Riaprirò il laboratorio di zia Sandra per portare avanti il suo sogno e la sua passione”. A Bisaccia la tessitura artigianale è sempre stata una vocazione. Una tradizione. Un’arte da tramandare, anche se purtroppo in via d’estinzione. Quando si parla di tessitura artigianale, il pensiero non può che andare a Sandra, al suo laboratorio ai piedi del Castello ducale. Sandra Luongo, la tessitrice col sorriso, se n’è andata in un giorno di gennaio, lasciando un vuoto pari soltanto al ricordo. Il ricordo di una persona che aveva fatto della propria passione viscerale il proprio lavoro. Da quel giorno, il suo laboratorio, l’unico di tessitura artigianale in tutta la Campania, è rimasto chiuso, negando a Bisaccia e a chi la conosceva in tutta la provincia e anche oltre l’allegria dei suoi colori e la maestria delle sue creazioni. Ma qualcuno ha deciso che Sandra deve continuare a vivere, e con lei la sua arte. Jessica Tartaglia è sua nipote, figlia di sua sorella, ha vent’anni e un futuro già deciso: completerà Mediazione linguistica e culturale all’Orientale di Napoli e nel frattempo rimetterà in moto gli strumenti presenti nella bottega. “Ho trascorso il mese di agosto a Perugia, vera patria di quest’arte, dove ho fatto una immersione totale di tessitura con Concetta Mennella, una tessitrice che mi ha aiutato tantissimo a imparare le tecniche del mestiere”. Jessica, tuttavia, non ha dovuto cominciare da zero. “Vengo da una famiglia dove la tessitura è sempre stata di casa – spiega – : mia nonna è sarta, e io ho passato la mia infanzia nel laboratorio di zia Sandra. Addirittura, con lei avevamo immaginato di creare un giorno un marchio di moda. L’ho sempre considerata una seconda madre, e non ci può essere modo migliore di ricordarla che riaprire l’attività che lei aveva creato e che era il suo vero amore”. Dopo il mese trascorso a Perugia, Jessica ha ovviamente voluto mettersi alla prova. “E devo dire che i riscontri sono stati tutt’altro che negativi”, afferma con emozione mista a soddisfazione. “L’obiettivo è quello di riaprire la bottega in un anno, ma è possibile che ci riesca anche prima: mia madre lavorerà in laboratorio durante la settimana, io completerò gli studi e nel fine settimana tornerò a tessere. Se troverò qualche occasione coerente con quello che sto studiando cercherò di coglierla, ma so per certo che la tessitura non l’abbandonerò mai. Ora capisco quando zia Sandra diceva di amarla a fondo”. Tutti, a Bisaccia ma anche in Alta Irpinia e fuori dalla provincia, hanno pianto la sua scomparsa. Con la sua decisione, Jessica ha deciso di perpetuare la meravigliosa attività di sua zia, che aveva dato nuovo vigore alla tradizione e all’arte della tessitura artigianale, fondendola con i gusti della modernità. A lei, quindi, l’onore e l’onere di tenere alto, insieme all’unicità del lavoro che andrà a svolgere, il ricordo di una donna e di un’artista così amata e così capace.
“RIAPRIRO’ IL LABORATORIO DI ZIA SANDRA”: BISACCIA, LA COMMOVENTE PROMESSA DI JESSICA
(di Domenico Bonaventura)
BISACCIA – “Riaprirò il laboratorio di zia Sandra per portare avanti il suo sogno e la sua passione”. A Bisaccia la tessitura artigianale è sempre stata una vocazione. Una tradizione. Un’arte da tramandare, anche se purtroppo in via d’estinzione. Quando si parla di tessitura artigianale, il pensiero non può che andare a Sandra, al suo laboratorio ai piedi del Castello ducale. Sandra Luongo, la tessitrice col sorriso, se n’è andata in un giorno di gennaio, lasciando un vuoto pari soltanto al ricordo. Il ricordo di una persona che aveva fatto della propria passione viscerale il proprio lavoro. Da quel giorno, il suo laboratorio, l’unico di tessitura artigianale in tutta la Campania, è rimasto chiuso, negando a Bisaccia e a chi la conosceva in tutta la provincia e anche oltre l’allegria dei suoi colori e la maestria delle sue creazioni. Ma qualcuno ha deciso che Sandra deve continuare a vivere, e con lei la sua arte. Jessica Tartaglia è sua nipote, figlia di sua sorella, ha vent’anni e un futuro già deciso: completerà Mediazione linguistica e culturale all’Orientale di Napoli e nel frattempo rimetterà in moto gli strumenti presenti nella bottega. “Ho trascorso il mese di agosto a Perugia, vera patria di quest’arte, dove ho fatto una immersione totale di tessitura con Concetta Mennella, una tessitrice che mi ha aiutato tantissimo a imparare le tecniche del mestiere”. Jessica, tuttavia, non ha dovuto cominciare da zero. “Vengo da una famiglia dove la tessitura è sempre stata di casa – spiega – : mia nonna è sarta, e io ho passato la mia infanzia nel laboratorio di zia Sandra. Addirittura, con lei avevamo immaginato di creare un giorno un marchio di moda. L’ho sempre considerata una seconda madre, e non ci può essere modo migliore di ricordarla che riaprire l’attività che lei aveva creato e che era il suo vero amore”. Dopo il mese trascorso a Perugia, Jessica ha ovviamente voluto mettersi alla prova. “E devo dire che i riscontri sono stati tutt’altro che negativi”, afferma con emozione mista a soddisfazione. “L’obiettivo è quello di riaprire la bottega in un anno, ma è possibile che ci riesca anche prima: mia madre lavorerà in laboratorio durante la settimana, io completerò gli studi e nel fine settimana tornerò a tessere. Se troverò qualche occasione coerente con quello che sto studiando cercherò di coglierla, ma so per certo che la tessitura non l’abbandonerò mai. Ora capisco quando zia Sandra diceva di amarla a fondo”. Tutti, a Bisaccia ma anche in Alta Irpinia e fuori dalla provincia, hanno pianto la sua scomparsa. Con la sua decisione, Jessica ha deciso di perpetuare la meravigliosa attività di sua zia, che aveva dato nuovo vigore alla tradizione e all’arte della tessitura artigianale, fondendola con i gusti della modernità. A lei, quindi, l’onore e l’onere di tenere alto, insieme all’unicità del lavoro che andrà a svolgere, il ricordo di una donna e di un’artista così amata e così capace.