Rubrica Nodi Ancestrali
Oggi 16 aprile è la Giornata Mondiale contro la Schiavitù Minorile, data stabilita in commemorazione dell’omicidio di Iqbal Masih, un piccolo attivista pakistano, simbolo della lotta contro il lavoro infantile.
“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.”
Queste le parole di Iqbal rivolgendosi all’Onu e ad organizzazioni di tutto il mondo negli anni ‘90.
Iqbal Masih nato nel 1983 in un villaggio del Pakistan, da una famiglia povera, a soli 4 anni fu venduto dal padre, ad un fabbricante di tappeti realizzati con telai manuali, per estinguere un piccolo debito.
Iqbal lavorava a telaio, insieme ad altri coetanei, in condizioni massacranti, di schiavitù e maltrattamento, per ben 12 ore al giorno.
Dopo anni, solo nel 1992 riuscì a fuggire per partecipare con altri ragazzi a una manifestazione contro lo sfruttamento minorile. Quando tornò dal suo padrone si rifiutò di continuare a lavorare. Lo picchiarono ma lui non si arrese, al punto da dover lasciare il villaggio con la sua famiglia.
Iqbal fu ospitato in un ostello, cominciò a studiare, a viaggiare e a partecipare a incontri internazionali per portare la sua testimonianza sulla questione del lavoro minorile nel suo Paese.
Purtroppo il 16 aprile 1995, giorno di Pasqua, a soli 12 anni, venne ucciso mentre tornava a casa in bicicletta, in circostanze misteriose.
La sua voce di denuncia era diventata troppo scomoda per le mafie tessili del Pakistan.
Grazie ad lui, molte fabbriche di tappeti in Pakistan hanno chiuso e si auspica di poter sempre più arginare questo fenomeno, considerando che interessa più di 160 milioni di bambini e bambine nel mondo.
A Iqbal sono dedicate molte scuole anche in Italia.
Ti consiglio la visione del film e cartone animato “Iqbal – Bambini senza paura”
e la lettura del romanzo “Storia di Iqbal” scritto da Francesco d’Adamo.