Rubrica Nodi Ancestrali
Da tempo volevo scrivere un articolo su uno dei miei pittori preferiti, l’olandese Vincent Van Gogh, perché la sua arte è strettamente collegata anche al mondo della tessitura. Lo faccio ora in occasione del lancio della mia nuova collezione “Van Gogh”.
I TESSITORI
Van Gogh nei suoi primi anni di attività dipinse attimi di vita contadina, raffigurando umili contadini, tessitori e braccianti del villaggio di Nuenen, nel Brabante, dove si erano trasferiti i suoi genitori.
Nuenen era il luogo di lavoro di molti tessitori. Van Gogh aveva il desiderio di disegnarli da un po’ di tempo. Voleva dipingere le persone mentre lavoravano e quindi rappresentare la vita quotidiana delle classi sociali più svantaggiate, infatti la figura del tessitore non aveva ricevuto nessuna attenzione da parte di altri artisti.
I tessitori lavoravano intere giornate nelle loro case, in stanze strette e oscure, come si denota dai dipinti. Erano una delle classi più povere e dovevano lavorare duramente per guadagnarsi da vivere. Il loro guadagno settimanale era di quattro fiorini e mezzo.
Nel 1883 Vincent tornò a vivere dai suoi genitori, inizialmente lavorò in un piccolo studio sul retro della casa, ma dopo pochi mesi affittò uno spazio più grande in un’altra parte del villaggio.
Tra il 1883 e il 1885 Van Gogh realizzò sedici grandi disegni ad acquerello ed inchiostro, di tessitori e filatori. Realizzava spesso schizzi. Nei dipinti, il telaio rappresentato nei minimi dettagli riempie quasi l’intero quadro.
C’era poco spazio per disegnare all’interno delle piccole case dei tessitori, un testimone oculare riferì che a volte Van Gogh doveva sedersi nel corridoio per farlo. Quindi i disegni finiti sono stati realizzati più tardi nel suo studio.
Van Gogh scriveva nelle lettere a suo fratello Theo: “[…] nelle piccole stanze non ci si può allontanare abbastanza per disegnare il telaio.”
Era fiducioso della qualità dei suoi disegni di tessitori, sperava di poterli vendere. Questo probabilmente spiega perché ha firmato alcuni dei disegni.
IL COLORE
“Il colore mi dà la vita, mi dà l’amore. Non posso immaginare una vita senza colore.”
Essendo un pittore principiante, iniziò a ispirarsi ai pittori realisti francesi, come Millet. Un altro riferimento importante fu Rembrandt, per l’uso del colore. Grazie a lui Van Gogh iniziò a usare una gamma di toni più scuri e scelse di illuminare scarsamente gli ambienti.
La tavolozza di colori usati in questi suoi primi dipinti si compone di variazioni chiare e scure di un unico colore. Un tono più chiaro dello stesso colore accentua i luoghi in cui cade la luce nelle stanze.
Per svilupparsi come artista, si trasferì prima ad Anversa per alcuni mesi e successivamente a Parigi. I dipinti dei pittori francesi avevano colori accesi, così iniziò ad approfondire lo studio dei colori. Sperimentava ispirandosi alla natura e usando la lana colorata per testare diverse combinazioni prima di provarle sulla tela con i suoi costosi colori. Conservava i suoi gomitoli di lana in questa scatola rossa.
Nelle sue lettere scrisse: “…ci sono colori che fanno brillare l’un l’altro, che fanno una coppia, si completano a vicenda come marito e moglie.”
Crediti delle foto e info: Van Gogh Museum, Amsterdam (Vincent Van Gogh Foundation)